mercoledì 30 giugno 2010

QUEI GUARDIANI SEPOLTI SOTTO LA NOSTRA TERRA

Ci sono storie che hanno diversi livelli di lettura, cerchi concentrici che una volta ritratti permettono di leggere il racconto sotto profili sfumati e per questo vanno colti, analizzati. Vanno separati dal resto, misurati come le pennellate che li hano generati e che riescono così a dare il valore aggiunto impercettibile epppur fondamentale al nucleo centrale del racconto. Succede nel film La nostra vita di Luchetti, capolavoro di neorealismo dei giorni nostri. Non entriamo nella storia, che per definizione è una delle tante (ma che come poche riesce a toccare le corde delle emozioni umane). Restiamo invece sui cerchi concetrici, su uno dei più periferici, quello che fa da scenario e da sfondo a tutta la vicenda: l'abusivismo edilizio che disegna una borgata disperata di vite e di sotto-vite, di realtà conosciute e taciute. Di accordi sottobanco, di appalti, subappalti e di morti nei cantieri fino alla resa finale: i cartelli malavitosi dell'edilizia laziale per portare a termine le opere (leggi l'articolo...)

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