domenica 13 febbraio 2011

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Chiara, sono pienamente d'accordo con te, purtroppo molto spesso certe manifestazioni vivono solo il tempo in cui si svolgono, la settimana prima, l'anno prima e come in questo caso i cento anni prima - perchè il corpo della donna è sempre stato sfruttato per attirare l'attenzione (basta pensare al varietà, alle "maggiorate" del cinema etc.) - nessuno ha mai pensato a far sentire la propria voce, il proprio disgusto. Ho paura che anche tra pochi giorni tutto sarà dimenticato, le veline torneranno a ballare in microabiti,e sui cartelloni pubblicitari riappariranno (ma sono mai spariti?!) culi che vogliono venderci qualcosa. Mi reputo abbastanza intelligente da poter decidere cosa vedere in TV o comprare, senza aver bisogno di "aiutini" e credo che se tutti facessero come me (e ce ne sono tanti), i pubblicitari dovrebbero cambiare strategie e gli autori televisivi pensare ai contenuti dei programmi, non alle mutande delle vallette.
Si può fare protesta non comprando un giornale o un prodotto, o guardando un altro programma in TV, o perchè no, leggere un bel libro!
Un abbraccio e in bocca al lupo per il tuo terzo...
Alessio - Roma -